Prende il via il progetto legato alla figura “dell’Operatore di Comunità” studiato da Proges in collaborazione con Asp Fidenza per la zona di Sissa-Trecasali

Proges e il Comune di Sissa-Trecasali hanno lanciato una sperimentazione che prevede la creazione di una nuova figura, volta a garantire risposte corrette e personalizzate, in equilibrio tra un’adeguata lettura del bisogno e il pieno rispetto delle autonomie e della storia di vita dell’anziano: l’Operatore di Comunità, che agirà come un vero e proprio tutor della persona anziana, un’interfaccia tra il bisogno, l’assistente sociale di riferimento e l’intera rete dell’offerta.

Il progetto ha come obiettivo primario quello di facilitare la lettura dei bisogni inespressi attraverso un approccio d’iniziativa e mediante la creazione di relazioni personalizzate con i cittadini, supportandoli nella ricerca di risposte adeguate, orientandoli tra le diverse opportunità offerte dalla rete dei servizi, promuovendo un invecchiamento positivo, soprattutto relativamente alla funzione cognitiva.

È prevista una fase iniziale di mappatura del bisogno, svolta in collaborazione con l’Operatore sociale e il Servizio di Assistenza domiciliare del Comune (già accreditato a Proges), nel corso della quale verrà garantito un presidio domiciliare a sostegno delle situazioni di bisogno individuate sul territorio. Il servizio prevede, tra l’altro, l’effettuazione di attività occupazionali, la programmazione e realizzazione di azioni specifiche secondo quanto stabilito nei progetti individuali, e uscite di gruppo e personalizzate.

Fondamentale sarà l’intervento di rete, attuato anche attraverso la collaborazione con le associazioni di volontariato.

“Il servizio – spiega Elisa Verduri, della Business Area Assistenza di Progesnon sarà limitato agli utenti già seguiti dai servizi, ma si rivolgerà alla popolazione anziana nella sua interezza: in questo senso potrà rappresentare una preziosa opportunità di inclusione, di prevenzione delle fragilità, e di presa in carico dei tanti bisogni che oggi rimangono inespressi”.