Servizi Educativi per l’Infanzia:
Orientamenti Nazionali

Un importante approfondimento sulle linee pedagogiche 06, che sanciscono il ruolo del sistema 03 quale prima forma e segmento del sistema di istruzione e formazione così come di cura ed educazione.

Servizi Educativi per l’Infanzia: 1971-2021, 50 anni da quando il nostro Paese si è dotato di un sistema di servizi educativi per l’infanzia di qualità. La presentazione da parte del MIUR degli Orientamenti nazionali per i servizi educativi per l’infanzia, che insieme alle Linee pedagogiche 0/6 (presentate solo qualche mese fa), segnano l’avvio di un nuovo periodo di trasformazione; due documenti che insieme sono l’uno cornice dell’altro e saranno lo stimolo per rinnovare i modi di intendere i servizi per l’infanzia in Italia.

Susanna Mantovani Presidente della Commissione 0/6 anni, ha parlato di un documento fatto di 5 capitoli a costruzione “reticolare”, ricco di richiami e approfondimenti di quel patrimonio “culturale” più volte richiamato, citato e descritto durante la presentazione degli Orientamenti.

Un’occasione molto importante per poter davvero ragionare di un sistema integrato in cui i bambini siano centro di vero interesse da parte degli adulti chiamati sempre più ad assumersi il compito di ascoltare i discorsi, le parole, i silenzi dei protagonisti dei servizi; di sostenerne gli apprendimenti, le evoluzioni e le crescite differenti e molteplici di ciascuno; di permettere loro di sentirsi “interi” e non frammentati; di essere accolti ed educati in servizi di qualità dove con competenza, come ci ha ricordato la Prof.ssa Paola Cagliari, ci si prenda cura anche delle menti e del loro benessere, della loro socialità e della capacità di stare con gli altri.

Questi orientamenti fanno da sfondo a quella che è oggi un’educazione ricca, intenzionale, culturale, aperta e gettano le basi per una armonizzazione anche politica dei servizi educativi che condividono le responsabilità educative verso i bambini, rappresentando per loro la prima forma di partecipazione e un iniziale esercizio di cittadinanza.

Forte è il richiamo al territorio, al valore del contesto, alle comunità educanti, si sottolinea lo scopo primo dei servizi all’infanzia di affiancarsi alla vita “sociale” delle famiglie nei primi 1000 giorni di vita dei bambini. Gli orientamenti, dunque, pongono in primo piano il curricolo come quella cornice condivisa, bussola, per la progettazione di contesti educativi di qualità, intendendo la progettazione come una forma di pensiero che persegue quelle finalità che sono direttrici di senso e conquiste possibili.

Il grande elemento centrale è l’educazione, nei primi 3 anni di vita, intesa oggi come un percorso verso “saperi organizzati”, tramite un’offerta intenzionale integrata con le forme della cultura e del sistema simbolico che ne deriva, dove educazione ed istruzione, cosi come educazione e cura, non sono termini dicotomici ma uniti in significati complessi ed estesi.

La presentazione è stata ricca ed ha permesso di ritrovarsi e riconoscersi dentro ad un linguaggio condiviso, dentro alla comprensione di un percorso costruito dai servizi dalla Legge 1044 del 1971 in poi.

Il Ministro Bianchi ha, infine, richiamato l’attenzione sulla forma democratica della scuola che deve contrastare alcune visioni autoritarie che rischiano di farla arretrare, dichiarando con forza che “la scuola o è democratica o non esiste”.

La bozza del documento che sarà oggetto di consultazione con gli stakeholder, fino al 24 gennaio prossimo (con apposito questionario on line) è disponibile sul sito del Ministero https://www.miur.gov.it/

Proges, anche alla luce di questi importanti documenti nazionali che identificano un significativo riconoscimento dei servizi educativi come “avamposto” per la costruzione di benessere sociale, avvierà, nei servizi in cui agisce, un percorso di riflessione sul lavoro educativo per innovare il proprio progetto pedagogico e per interagire con i territori, provando a fornire pensiero e azioni per interpretare in modo nuovo gli obiettivi dei servizi stessi e portare il proprio impegno nel rinnovamento culturale che i servizi stanno attraversando (oppure nella costruzione del Sistema Integrato dei servizi educativi).