VITA & LAVORO

La conciliazione famiglia-lavoro è l’insieme delle politiche attuate da Proges al fine di favorire il corretto equilibrio tra vita professionale e personale.

Le pratiche di conciliazione famiglia-lavoro conseguono dalle scelte della cooperativa a fronte dei cambiamenti organizzativi, socio-demografici ed economici, oltre che culturali, che hanno modificato e modificano la società e il mercato del lavoro.

Le azioni di conciliazione vita-lavoro che seguono sono il risultato di un percorso di ascolto delle persone e delle esigenze rilevate nei servizi, con l’obiettivo di promuovere il benessere nell’ambiente di lavoro, in un dialogo costante tra l’Ufficio Soci e l’Ufficio Risorse Umane.

VITA & LAVORO

La conciliazione famiglia-lavoro è l’insieme delle politiche attuate da Proges al fine di favorire il corretto equilibrio tra vita professionale e personale.

Le pratiche di conciliazione famiglia-lavoro conseguono dalle scelte della cooperativa a fronte dei cambiamenti organizzativi, socio-demografici ed economici, oltre che culturali, che hanno modificato e modificano la società e il mercato del lavoro.

Le azioni di conciliazione vita-lavoro che seguono sono il risultato di un percorso di ascolto delle persone e delle esigenze rilevate nei servizi, con l’obiettivo di promuovere il benessere nell’ambiente di lavoro, in un dialogo costante tra l’Ufficio Soci e l’Ufficio Risorse Umane.

SMART WORKING

E’ una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato che non comporta rigidi vincoli di orario o luogo di lavoro in cui è data maggiore rilevanza agli obiettivi e al risultato. L’attività lavorativa viene eseguita in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno.

Il principio di fondo è la convinzione che il lavoratore o la lavoratrice, liberi di organizzarsi spazi, tempi e luoghi di lavoro, siano più responsabili del proprio operato e degli obiettivi da raggiungere. La produttività diventa, pertanto, il dato essenziale.

Lo smart work è una modalità di impiego in cui le esigenze individuali del lavoratore si compenetrano in modo complementare con quelle dell’impresa.

Part time

PART TIME

Con “part time” (tempo parziale) si intende un contratto in cui l’attività lavorativa è svolta per un numero di ore inferiore a quanto indicato nel contratto di categoria. Proges applica tre tipologie di part time: orizzontale, verticale, misto.

Part time orizzontale: prevede la riduzione del normale orario di lavoro. Ad esempio, se la giornata lavorativa normale è di 6 ore, un contratto part time orizzontale stabilisce che sia di 4 ore.

Part time verticale: prevede che l’attività di lavoro debba essere svolta a tempo pieno ma soltanto in alcuni periodi della settimana, del mese o dell’anno. Ad esempio: se la giornata lavorativa normale è di 6 ore per 6 giorni alla settimana, un contratto part time verticale permette che sia invece di 6 ore per 4 giorni alla settimana.

SMART WORKING

E’ una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato che non comporta rigidi vincoli di orario o luogo di lavoro in cui è data maggiore rilevanza agli obiettivi e al risultato. L’attività lavorativa viene eseguita in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno.

Il principio di fondo è la convinzione che il lavoratore o la lavoratrice, liberi di organizzarsi spazi, tempi e luoghi di lavoro, siano più responsabili del proprio operato e degli obiettivi da raggiungere. La produttività diventa, pertanto, il dato essenziale.

Lo smart work è una modalità di impiego in cui le esigenze individuali del lavoratore si compenetrano in modo complementare con quelle dell’impresa.

Part time

PART TIME

Con “part time” (tempo parziale) si intende un contratto in cui l’attività lavorativa è svolta per un numero di ore inferiore a quanto indicato nel contratto di categoria. Proges applica tre tipologie di part time: orizzontale, verticale, misto.

Part time orizzontale: prevede la riduzione del normale orario di lavoro. Ad esempio, se la giornata lavorativa normale è di 6 ore, un contratto part time orizzontale stabilisce che sia di 4 ore.

Part time verticale: prevede che l’attività di lavoro debba essere svolta a tempo pieno ma soltanto in alcuni periodi della settimana, del mese o dell’anno. Ad esempio: se la giornata lavorativa normale è di 6 ore per 6 giorni alla settimana, un contratto part time verticale permette che sia invece di 6 ore per 4 giorni alla settimana.

FLESSIBILITA’ ORARIA

La flessibilità oraria individuale consiste nella possibilità di variare i tempi di ingresso e uscita dall’azienda entro certe fasce orarie predeterminate, pur rimanendo immutato il numero di ore di lavoro giornaliero previste. Questa variazione di orari di ingresso e uscita può comprendere anche, ad esempio, la riduzione o l’ampliamento della pausa pranzo.

Un esempio di flessibilità diffuso è quello in base a cui viene definita una fascia oraria (ad es. dalle 8.00 alle 9.00) entro cui il lavoratore deve timbrare il suo ingresso al lavoro.

BANCA ORE

Se un dipendente lavora più ore di quanto previsto (ad esempio per esigenze organizzative del servizio), queste ore in eccesso vengono accantonate all’interno di uno spazio virtuale denominato “Banca Ore” e possono essere poi trasformate in permessi.

La Banca Ore è quindi uno strumento che consente di dedicare maggiore tempo a se stessi o alla propria famiglia oppure da sfruttare secondo le proprie necessità.

CAMBIO TURNO

Il lavoratore ha a disposizione la possibilità di richiedere un determinato numero di cambi turno al mese che sono concessi secondo regole condivise da tutto il gruppo di lavoro per consentire la necessaria continuità nell’erogazione del servizio.

I turni vengono consegnati giorni prima della fine del mese e per tutto il mese ed esposti in bacheca.

Assegnando la turnazione con questo anticipo il personale ha maggiori opportunità di organizzazione della vita non lavorativa.

FLESSIBILITA’ ORARIA

La flessibilità oraria individuale consiste nella possibilità di variare i tempi di ingresso e uscita dall’azienda entro certe fasce orarie predeterminate, pur rimanendo immutato il numero di ore di lavoro giornaliero previste. Questa variazione di orari di ingresso e uscita può comprendere anche, ad esempio, la riduzione o l’ampliamento della pausa pranzo.

Un esempio di flessibilità diffuso è quello in base a cui viene definita una fascia oraria (ad es. dalle 8.00 alle 9.00) entro cui il lavoratore deve timbrare il suo ingresso al lavoro.

BANCA ORE

Se un dipendente lavora più ore di quanto previsto (ad esempio per esigenze organizzative del servizio), queste ore in eccesso vengono accantonate all’interno di uno spazio virtuale denominato “Banca Ore” e possono essere poi trasformate in permessi.

La Banca Ore è quindi uno strumento che consente di dedicare maggiore tempo a se stessi o alla propria famiglia oppure da sfruttare secondo le proprie necessità.

CAMBIO TURNO

Il lavoratore ha a disposizione la possibilità di richiedere un determinato numero di cambi turno al mese che sono concessi secondo regole condivise da tutto il gruppo di lavoro per consentire la necessaria continuità nell’erogazione del servizio.

I turni vengono consegnati giorni prima della fine del mese e per tutto il mese ed esposti in bacheca.

Assegnando la turnazione con questo anticipo il personale ha maggiori opportunità di organizzazione della vita non lavorativa.

Nel 2023 è stata effettuata un’indagine all’interno della cooperativa sull’utilizzo e la valutazione di impatto rispetto alle misure di conciliazione sull’orario di lavoro, intendendo con esse quelle misure che consentono di conciliare i tempi di vita e di lavoro. Su un campione molto alto di risposte pari a 4.125, il 36% ne ha usufruito e l’87,6% le ritiene una misura utile.

conciliazione

Nel 2023 è stata effettuata un’indagine all’interno della cooperativa sull’utilizzo e la valutazione di impatto rispetto alle misure di conciliazione sull’orario di lavoro, intendendo con esse quelle misure che consentono di conciliare i tempi di vita e di lavoro. Su un campione molto alto di risposte pari a 4.125, il 36% ne ha usufruito e l’87,6% le ritiene una misura utile.