PROGES EUROPA
Proges guarda all’Europa.
E lo fa non solo attraverso le società Le Minimonde e Mona Lisa School che gestiscono i nidi d’infanzia per i figli dei funzionari della Commissione Europea e dei dipendenti e deputati del Parlamento europeo a Bruxelles, ma anche partecipando a importanti progetti finanziati dalla UE tanto in ambito educativo quanto assistenziale.
Proges esporta il modello emiliano-romagnolo deI servizi alla persona e lo mette in dialogo e confronto con le istituzioni, le università e i centri di ricerca europei per definire e spingere in avanti i modelli di educazione e cura e partnership strategiche.
Guardare all’Europa significa stimolare uno scambio culturale e metodologico che rafforza la qualità e l’efficacia degli interventi locali.



PROGES EUROPA
Proges guarda all’Europa.
E lo fa non solo attraverso le società Le Minimonde e Mona Lisa School che gestiscono i nidi d’infanzia per i figli dei funzionari della Commissione Europea e dei dipendenti e deputati del Parlamento europeo a Bruxelles, ma anche partecipando a importanti progetti finanziati dalla UE tanto in ambito educativo quanto assistenziale.
Proges esporta il modello emiliano-romagnolo deI servizi alla persona e lo mette in dialogo e confronto con le istituzioni, le università e i centri di ricerca europei per definire e spingere in avanti i modelli di educazione e cura e partnership strategiche.
Guardare all’Europa significa stimolare uno scambio culturale e metodologico che rafforza la qualità e l’efficacia degli interventi locali.

EDUCAS
“EDUCAS, Space and Educare: Creating child and family friendly learning spaces in ECEC centres” (EDUCAS, Spazio ed Edu-Care: Creare spazi a misura di bambini e famiglie nei servizi per l’infanzia) è un progetto cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea.
EDUCAS è un progetto Erasmus Plus che ha avuto la durata di 36 mesi (2018-2021).
Il “Centre for Innovation in the Early Years” (Belgio) è stato il capofila del progetto, Proges il partner operativo italiano (con il nido d’infanzia “Maria Vittoria” del Consorzio Torino Infanzia e il nido e scuola dell’infanzia “Gelsomino” di Parma) insieme all’Università di Parma, partner scientifico. Hanno partecipato anche il “Center for Innovative Education” (Lituania) e l’International Step by Step Association /(ISSA).
La finalità delle azioni previste dal progetto era quella della co-costruzione di spazi a misura di bambini e famiglie nei servizi per l’infanzia, che consentano un approccio inclusivo delle differenze e che promuovano la prospettiva dell’EduCare, vale a dire l’attenzione a uno sviluppo dei bambini nella loro complessità sia dal punto di vista dell’apprendimento cognitivo che dell’aspetto relazionale e di benessere.
La dimensione dello spazio (a partire dal concetto di “terzo educatore”) risulta essere uno dei fattori che possono contribuire al benessere di chi vive quotidianamente la realtà dei servizi, favorendo o inibendo movimenti e azioni e condizionando le pratiche educative.
Il progetto ha messo in atto azioni di riprogettazione degli spazi a partire dall’ascolto dei diversi punti di vista coinvolti nei processi educativi: famiglie, educatori, insegnanti e bambini.
Il progetto si è sviluppato nelle seguenti fasi: analisi della letteratura esistente sul tema dello spazio nei servizi educativi; conduzione di focus group con insegnanti e genitori al fine di cogliere il loro punto di vista sullo spazio educativo; attivazione di una rete di stakeholder interessati alla visione, ai temi e alle metodologie del progetto; ideazione, l’implementazione e realizzazione di un percorso di formazione rivolto agli insegnanti finalizzato al miglioramento di alcuni spazi dei servizi coinvolti; individuazione di alcune buone pratiche e indicazioni per le politiche educative nazionali e internazionali.

IMPACT@EDU
Impact@Edu è un progetto finanziato dalla Commissione Europea che affronta il problema delle disuguaglianze nell’educazione prescolare proponendo una visione innovativa dell’inclusione che valorizza le differenze individuali all’interno del gruppo attraverso una dinamica “dal gruppo al bambino e dal bambino al gruppo” (group-to-child-to-group, “g2c2g”).
Impact@Edu è un programma Horizon 2020. La call è H2020-SC6-Rev-Inequal-2016-2017 (reversing inequalities and promoting fairness).
Il progetto, fondato sui tre principi di ricerca interculturale, approccio partecipativo e riflessione collaborativa, ha avuto la durata di 36 mesi (2016-2019). E’ stato realizzato da Proges insieme a Università di Parma (Italia), Università di (Repubblica Ceca), Università di Helsinki (Finlandia), Unversità di Thessaly (Grecia), Università di Gothenburg (Svezia) e a Step (Italia).
Gli obiettivi specifici del progetto sono stati: costruire una visione culturale dei contesti educativi per la prima infanzia (ECEC) basata sulla prospettiva g2c2g dell’inclusione; co-costruire e testare modelli di pratiche inclusive che rappresentino questa visione; sviluppare e testare l’efficacia di un programma di formazione per insegnanti che permetta agli educatori di applicare questa prospettiva; creare una Rete Europea di insegnanti e un centro online di consulenza per lo sviluppo professionale continuo degli operatori ECEC; diffondere culture e pratiche inclusive all’interno della comunità ECEC dell’Unione Europea.
I risultati sono stati una cultura innovativa basata sull’inclusione, un cambiamento significativo nelle pedagogie e pratiche degli insegnanti, un programma di formazione efficace e a basso costo, una Rete Europea che favorisce lo scambio collaborativo tra insegnanti e operatori, un Centro online per la consulenza e la formazione degli insegnanti.
Il progetto ha un impatto su molteplici beneficiari, dai contesti e operatori ECEC, alle famiglie e alle altre agenzie educative, fino alle comunità più ampie in cui i bambini vivono e crescono.
Impact@Edu ha contribuito concretamente ad aumentare l’equità e l’efficienza dei servizi educativi per la prima infanzia nell’UE, riducendo le disparità educative e massimizzando i benefici a lungo termine derivanti da pari opportunità educative per tutti i bambini.

ENSAFE
Il progetto ENSAFE (Elderly-oriented Network-based Services Aimed at Fostering independent lifE) ha riunito dieci partner provenienti da quattro Paesi europei (Italia, Olanda, Regno Unito e Svezia) e ha previsto lo sviluppo di una nuova App per smartphone semplificati a misura di anziano.
Il progetto, di durata triennale, è stato finanziato dalla UE attraverso il bando del Programma AAL (Ambient Assisted Living) nel 2014, e si è concluso nel 2018.
Tra i partner figurano Università ed enti di ricerca (Università degli Studi di Parma, Eindhoven University of Technology [NL], North West Coast Academic Health Network [UK]) e soggetti privati dell’ambito ICT (Gaia, Gociety, Meteda).
La filosofia di ENSAFE è porre la tecnologia al servizio delle persone anziane per migliorare le loro vite e accrescere le loro autonomie, pur mantenendo un approccio umanistico (cioè il fattore tecnologico come supporto e non come sostitutivo della relazione di cura).
Il lavoro di progettazione e sviluppo ha utilizzato le metodologie del co-design e della progettazione partecipata, ovvero il coinvolgimento di utenti, familiari e professionisti della cura. Il target è costituito da anziani autosufficienti che vivono al proprio domicilio e da anziani parzialmente autosufficienti seguiti dai SAD o accolti nelle Comunità Alloggio.
Tramite semplici sensori collegati a uno smartphone opportunamente semplificato, l’interfaccia sviluppata da ENSAFE (in forma di app) permette all’anziano di vivere agevolmente all’interno del proprio ambiente domestico, attivando facilmente la comunicazione con altre persone e consentendo loro di monitorare le situazioni di rischio e lo svolgimento delle attività quotidiane (movimento, apertura porte, frigorifero, parametri vitali, eccetera).
L’app è concepita per svolgere una triplice funzione: migliorare la vita dell’anziano autosufficiente a casa propria, semplificare il contatto tra l’anziano e i suoi familiari, e infine fornire agli operatori socioassistenziali e sanitari dati sempre aggiornati sulle condizioni di salute e sui bisogni della persona assistita.
Proges è stata parte integrante del gruppo di lavoro di ENSAFE, partecipando attivamente come partner alle fasi di progettazione e di sperimentazione delle tecnologie, sia presso il domicilio di utenti (SAD dei Comuni di Colorno e Torrile – Parma), sia presso la Comunità Alloggio “Celestina Negri” di Ponte Taro (Noceto, Parma), sia presso l’RSA “Casa per Coniugi” di Milano.

NOAH
Come il progetto ENSAFE, anche il progetto NOAH (Not Alone At Home) riguarda lo sviluppo di un’interfaccia (per smartphone e tablet) da impiegare nella cura dell’anziano parzialmente autosufficiente (con lieve deterioramento cognitivo o iniziali difficoltà motorie). In questo caso il target è maggiormente focalizzato sull’anziano solo a domicilio o presso appartamenti protetti, e da un punto di vista strettamente tecnologico il progetto ha la sua peculiarità nell’impiego della tecnologia cloud. Anche NOAH è stato finanziato dalla UE tramite bando AAL (nel 2015). Iniziato nel 2016, si è concluso nel novembre 2019.
Il consorzio di progettazione ha raccolto partner pubblici e privati da Italia, Austria, Belgio e Romania. Tra essi l’Università della Transilvania di Brasov (RO), l’Università di scienze applicate FH Joanneum di Graz (AT) e aziende private del settore ICT come Aicod e Vision System.
Nell’arco della collaborazione Proges è stata incaricata di coordinare il Work Package 2, la parte del lavoro che concerne le sessioni di co-design dell’interfaccia, basate sulla partecipazione di tutti i soggetti interessati al suo funzionamento: gli end-user primari (vale a dire gli anziani), i caregiver informali (familiari) e formali (operatori d’assistenza) e i coordinatori di servizio e di struttura. Attraverso la creazione di focus group, l’effettuazione di interviste, la somministrazione di questionari e l’utilizzo di metodologie di co-progettazione, è stato possibile disegnare un’interfaccia completa e di facile utilizzo, user-centered in tre distinte varianti.
La prima variante è destinata all’utilizzo da parte dell’anziano, e prevede una semplice interazione basata su messaggi e informazioni che possono aiutarlo nella gestione dell’ambiente domestico e nel monitoraggio di alcuni parametri di salute e benessere, nonché una piattaforma per collegarsi a voce o mediante chat con familiari e caregiver.
La seconda variante, più complessa, è rivolta ai caregiver e può gestire informazioni relative allo stato di salute e benessere dell’anziano (deambulazione, presenza a letto, utilizzo della toilette) e della sua abitazione (apertura di porte, finestre, frigorifero, ecc.).
La terza variante, destinata ai responsabili di struttura, ai coordinatori infermieristici, ai fisioterapisti e al personale medico, aggiunge a tutte le funzioni svolte dalla prima e dalla seconda la possibilità di elaborare ed evidenziare trend di lungo periodo per comprendere l’evoluzione del bisogno e monitorare il mantenimento delle autonomie residue (deambulazione, sonno, alimentazione, funzioni fisiologiche, ecc.).

EDUCAS
“EDUCAS, Space and Educare: Creating child and family friendly learning spaces in ECEC centres” (EDUCAS, Spazio ed Edu-Care: Creare spazi a misura di bambini e famiglie nei servizi per l’infanzia) è un progetto cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea.
EDUCAS è un progetto Erasmus Plus che ha avuto la durata di 36 mesi (2018-2021).
Il “Centre for Innovation in the Early Years” (Belgio) è stato il capofila del progetto, Proges il partner operativo italiano (con il nido d’infanzia “Maria Vittoria” del Consorzio Torino Infanzia e il nido e scuola dell’infanzia “Gelsomino” di Parma) insieme all’Università di Parma, partner scientifico. Hanno partecipato anche il “Center for Innovative Education” (Lituania) e l’International Step by Step Association /(ISSA).
La finalità delle azioni previste dal progetto era quella della co-costruzione di spazi a misura di bambini e famiglie nei servizi per l’infanzia, che consentano un approccio inclusivo delle differenze e che promuovano la prospettiva dell’EduCare, vale a dire l’attenzione a uno sviluppo dei bambini nella loro complessità sia dal punto di vista dell’apprendimento cognitivo che dell’aspetto relazionale e di benessere.
La dimensione dello spazio (a partire dal concetto di “terzo educatore”) risulta essere uno dei fattori che possono contribuire al benessere di chi vive quotidianamente la realtà dei servizi, favorendo o inibendo movimenti e azioni e condizionando le pratiche educative.
Il progetto ha messo in atto azioni di riprogettazione degli spazi a partire dall’ascolto dei diversi punti di vista coinvolti nei processi educativi: famiglie, educatori, insegnanti e bambini.
Il progetto si è sviluppato nelle seguenti fasi: analisi della letteratura esistente sul tema dello spazio nei servizi educativi; conduzione di focus group con insegnanti e genitori al fine di cogliere il loro punto di vista sullo spazio educativo; attivazione di una rete di stakeholder interessati alla visione, ai temi e alle metodologie del progetto; ideazione, l’implementazione e realizzazione di un percorso di formazione rivolto agli insegnanti finalizzato al miglioramento di alcuni spazi dei servizi coinvolti; individuazione di alcune buone pratiche e indicazioni per le politiche educative nazionali e internazionali.

IMPACT@EDU
Impact@Edu è un progetto finanziato dalla Commissione Europea che affronta il problema delle disuguaglianze nell’educazione prescolare proponendo una visione innovativa dell’inclusione che valorizza le differenze individuali all’interno del gruppo attraverso una dinamica “dal gruppo al bambino e dal bambino al gruppo” (group-to-child-to-group, “g2c2g”).
Impact@Edu è un programma Horizon 2020. La call è H2020-SC6-Rev-Inequal-2016-2017 (reversing inequalities and promoting fairness).
Il progetto, fondato sui tre principi di ricerca interculturale, approccio partecipativo e riflessione collaborativa, ha avuto la durata di 36 mesi (2016-2019). E’ stato realizzato da Proges insieme a Università di Parma (Italia), Università di (Repubblica Ceca), Università di Helsinki (Finlandia), Unversità di Thessaly (Grecia), Università di Gothenburg (Svezia) e a Step (Italia).
Gli obiettivi specifici del progetto sono stati: costruire una visione culturale dei contesti educativi per la prima infanzia (ECEC) basata sulla prospettiva g2c2g dell’inclusione; co-costruire e testare modelli di pratiche inclusive che rappresentino questa visione; sviluppare e testare l’efficacia di un programma di formazione per insegnanti che permetta agli educatori di applicare questa prospettiva; creare una Rete Europea di insegnanti e un centro online di consulenza per lo sviluppo professionale continuo degli operatori ECEC; diffondere culture e pratiche inclusive all’interno della comunità ECEC dell’Unione Europea.
I risultati sono stati una cultura innovativa basata sull’inclusione, un cambiamento significativo nelle pedagogie e pratiche degli insegnanti, un programma di formazione efficace e a basso costo, una Rete Europea che favorisce lo scambio collaborativo tra insegnanti e operatori, un Centro online per la consulenza e la formazione degli insegnanti.
Il progetto ha un impatto su molteplici beneficiari, dai contesti e operatori ECEC, alle famiglie e alle altre agenzie educative, fino alle comunità più ampie in cui i bambini vivono e crescono.
Impact@Edu ha contribuito concretamente ad aumentare l’equità e l’efficienza dei servizi educativi per la prima infanzia nell’UE, riducendo le disparità educative e massimizzando i benefici a lungo termine derivanti da pari opportunità educative per tutti i bambini.

ENSAFE
Il progetto ENSAFE (Elderly-oriented Network-based Services Aimed at Fostering independent lifE) ha riunito dieci partner provenienti da quattro Paesi europei (Italia, Olanda, Regno Unito e Svezia) e ha previsto lo sviluppo di una nuova App per smartphone semplificati a misura di anziano.
Il progetto, di durata triennale, è stato finanziato dalla UE attraverso il bando del Programma AAL (Ambient Assisted Living) nel 2014, e si è concluso nel 2018.
Tra i partner figurano Università ed enti di ricerca (Università degli Studi di Parma, Eindhoven University of Technology [NL], North West Coast Academic Health Network [UK]) e soggetti privati dell’ambito ICT (Gaia, Gociety, Meteda).
La filosofia di ENSAFE è porre la tecnologia al servizio delle persone anziane per migliorare le loro vite e accrescere le loro autonomie, pur mantenendo un approccio umanistico (cioè il fattore tecnologico come supporto e non come sostitutivo della relazione di cura).
Il lavoro di progettazione e sviluppo ha utilizzato le metodologie del co-design e della progettazione partecipata, ovvero il coinvolgimento di utenti, familiari e professionisti della cura. Il target è costituito da anziani autosufficienti che vivono al proprio domicilio e da anziani parzialmente autosufficienti seguiti dai SAD o accolti nelle Comunità Alloggio.
Tramite semplici sensori collegati a uno smartphone opportunamente semplificato, l’interfaccia sviluppata da ENSAFE (in forma di app) permette all’anziano di vivere agevolmente all’interno del proprio ambiente domestico, attivando facilmente la comunicazione con altre persone e consentendo loro di monitorare le situazioni di rischio e lo svolgimento delle attività quotidiane (movimento, apertura porte, frigorifero, parametri vitali, eccetera).
L’app è concepita per svolgere una triplice funzione: migliorare la vita dell’anziano autosufficiente a casa propria, semplificare il contatto tra l’anziano e i suoi familiari; e infine fornire agli operatori socioassistenziali e sanitari dati sempre aggiornati sulle condizioni di salute e sui bisogni della persona assistita.
Proges è stata parte integrante del gruppo di lavoro di ENSAFE, partecipando attivamente come partner alle fasi di progettazione e di sperimentazione delle tecnologie, sia presso il domicilio di utenti (SAD dei Comuni di Colorno e Torrile – Parma), sia presso la Comunità Alloggio “Celestina Negri” di Ponte Taro (Noceto, Parma), sia presso l’RSA “Casa per Coniugi” di Milano.

NOAH
Come il progetto ENSAFE, anche il progetto NOAH (Not Alone At Home) riguarda lo sviluppo di un’interfaccia (per smartphone e tablet) da impiegare nella cura dell’anziano parzialmente autosufficiente (con lieve deterioramento cognitivo o iniziali difficoltà motorie). In questo caso il target è maggiormente focalizzato sull’anziano solo a domicilio o presso appartamenti protetti, e da un punto di vista strettamente tecnologico il progetto ha la sua peculiarità nell’impiego della tecnologia cloud. Anche NOAH è stato finanziato dalla UE tramite bando AAL (nel 2015). Iniziato nel 2016, si è concluso nel novembre 2019. Il consorzio di progettazione ha raccolto partner pubblici e privati da Italia, Austria, Belgio e Romania. Tra essi l’Università della Transilvania di Brasov (RO), l’Università di scienze applicate FH Joanneum di Graz (AT) e aziende private del settore ICT come Aicod e Vision System.
Nell’arco della collaborazione Proges è stata incaricata di coordinare il Work Package 2, la parte del lavoro che concerne le sessioni di co-design dell’interfaccia, basate sulla partecipazione di tutti i soggetti interessati al suo funzionamento: gli end-user primari (vale a dire gli anziani), i caregiver informali (familiari) e formali (operatori d’assistenza) e i coordinatori di servizio e di struttura. Attraverso la creazione di focus group, l’effettuazione di interviste, la somministrazione di questionari e l’utilizzo di metodologie di co-progettazione, è stato possibile disegnare un’interfaccia completa e di facile utilizzo, user-centered in tre distinte varianti.
La prima variante è destinata all’utilizzo da parte dell’anziano, e prevede una semplice interazione basata su messaggi e informazioni che possono aiutarlo nella gestione dell’ambiente domestico e nel monitoraggio di alcuni parametri di salute e benessere, nonché una piattaforma per collegarsi a voce o mediante chat con familiari e caregiver.
La seconda variante, più complessa, è rivolta ai caregiver e può gestire informazioni relative allo stato di salute e benessere dell’anziano (deambulazione, presenza a letto, utilizzo della toilette) e della sua abitazione (apertura di porte, finestre, frigorifero, ecc.).
La terza variante, destinata ai responsabili di struttura, ai coordinatori infermieristici, ai fisioterapisti e al personale medico, aggiunge a tutte le funzioni svolte dalla prima e dalla seconda la possibilità di elaborare ed evidenziare trend di lungo periodo per comprendere l’evoluzione del bisogno e monitorare il mantenimento delle autonomie residue (deambulazione, sonno, alimentazione, funzioni fisiologiche, ecc.).